I 7 Errori da evitare nel realizzare un CV

Il CV è come la copertina di un libro: introduce una storia e aiuta a venderla. Ad essere in vendita è la persona, intesa come professionista in cerca di una nuova occupazione lavorativa. E qui in Speechannel siamo molto sensibili al tema, perché crediamo nell’importanza di doversi distinguere nel mercato del lavoro per avere una carriera migliore. Noi in particolare ci occupiamo di Video CV ma comprendiamo perfettamente l’importanza strategica del CV tradizionale.

Per questo condividiamo con la nostra community i 7 errori da evitare nel realizzare un CV.

Il primo errore è un testo dalla grammatica imperfetta. Il CV è la versione migliore di se stessi, e prima di essere aggiornato o stampato deve essere rivisto 10, 100, 1.000 volte. Un candidato che non cura i dettagli di grammatica e sintassi della propria auto presentazione non può ambire a un lavoro di qualità.

Il secondo errore è presentare informazioni sbagliate. Sbagliare anche solo una lettera nell’indirizzo email, o anche solo un numero nel cellulare, significa automaticamente impedire ai recruiter di effettuare un qualsivoglia contatto diretto col candidato.

Il terzo errore è inviare a tutte le aziende lo stesso CV. Sembra un errore ormai comunemente accettato nell’immaginario collettivo, eppure la maggior parte dei candidati continuano a peccare di pigrizia intellettuale. Basterebbe personalizzare poche voci e adattarlo di volta in volta rispetto all’azienda che riceve il CV.

Il quarto errore è eccedere con la componente grafica. Se è vero che un CV deve essere curato, è anche vero che non deve essere appesantito. Farsi sfuggire la mano tra font, loghi, simboli e quant’altro comprometterà visibilmente la leggibilità del CV a tutto sfavore della sostanza. Il recruiter verrà distratto, anziché ammaliato.

Il quinto errore è comprimere troppe informazioni in poco spazio. Tutti sappiamo che il formato mono-pagina sia quello dominante, dato che consente ai recruiter di ottenere una fotografia immediata del candidato senza necessità di sfogliare troppe pagine. Ma questo significa fare un esercizio di riduzione del testo, e non di rimpicciolimento. Inserire troppe informazioni in una singola pagina creerà solo confusione, non semplificazione.

Il sesto errore è omettere i periodi delle esperienze. Vale tanto per lo studio quanto per il lavoro. Sapere se una Laurea Triennale è stata presa in 3 anni o in 5 è una bella differenza. Allo stesso modo, sapere se una risorsa ha lavorato in una grande azienda per 6 mesi o 3 anni cambia completamente il senso dell’esperienza. Omettere le date significa impedire al recruiter di recepire il peso concreto di un’esperienza all’interno del percorso del candidato.

Il settimo e ultimo errore è dimenticare le competenze. Nel raccontare le proprie esperienze il candidato deve far emergere cosa ha imparato concretamente a fare. Può in alternativa elencare le competenze, come su LinkeIn, in un riquadro apposito. L’importante è non dimenticarsene, perché elencare solo le aziende per le quali si è lavorato e il titolo ricoperto non consentono di definire nel dettaglio le competenze acquisite.

L’ottavo errore? Lo aggiungiamo come extra ironico in calce all’articolo: non investire nel proprio Video CV. Dopotutto qui in Speechannel siamo maestri nel realizzare formati video che supportino la presentazione dei candidati. Quindi questo articolo potrebbe essere lo spunto ideale per prendere ispirazione, contattarci e realizzare un Video CV a misura di professionista.

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